AmericaIntervisteUSA

Partire da soli per New York? Tutti i consigli del fotografo Andrea

By 02/02/2018 Luglio 25th, 2021 No Comments

Andrea è uno studente universitario di biotecnologie farmaceutiche, ma da anni coltiva la passione della fotografia e il grande sogno di andare a New York. Il suo sogno l'ha realizzato, è partito da solo con la sua fedele compagna di viaggio: la macchina fotografica. Quando è tornato ha deciso di condividere la sua esperienza con noi e darvi tutti i suoi consigli per scoprire New York in solitaria. Cosa vi aspetterà?

New York Andrea Kiwi The Explorer
Andrea Pagan Kiwi The Explorer
Andrea

25 anni
Curioso, empatico, avventuriero
Instagram

1. Cosa ti ha spinto a partire da solo per New York e qual è stata la tua filosofia di viaggio?

Mi stavo per laureare in Pharmaceutical Biotechnologies presso l’Università di Padova e dopo cinque anni di studio avevo bisogno di un bel viaggio che segnasse la fine di questo percorso. Quindi, da bravo studente squattrinato, ho cercato le mete più economiche, ed ecco che mi spunta per i primi di Novembre un volo andata/ritorno per New York a 380€. Inizialmente non volevo spendere molti soldi per questo viaggio perchè volevo che fosse abbastanza lungo, ma cavolo come si può rinunciare a questa occasione?

Ho provato a sentire qualche amico per partire in compagnia, ma tra lavoro, studio e assenza di disponibilità economica, nessuno poteva aggregarsi a me, così mi son deciso e ho stabilito che questo sarebbe stato il mio primo viaggio da solo. Con zaino in spalla e macchina fotografica in mano ero pronto a camminare per vedere, fotografare e conoscere più posti possibili.
Essendo da solo non volevo spendere una follia per fredde camere d’albergo dove sarei stato in solitudine per tutto il tempo, per questo motivo ho optato per Airbnb dove per circa $50 a notte sono riuscito ad avere un letto nel soggiorno di Kalae, una simpaticissima afroamericana, ad Harlem e vicinissimo a Central Park.
Per concludere per alloggio e volo ho speso meno di 800€ per 10 notti, visti i prezzi soliti della Grande Mela mi è andata decisamente bene, anche se vanno aggiunti i costi del passaporto, assicurazione sanitaria (super consigliata) e visto per entrare nel paese.

2. Con l’occhio da fotografo, quali zone della Grande Mela ti hanno colpito di più?

É veramente difficile fare una scelta, sono moltissimi i posti iconici e bellissimi a New York. Si va dalle classiche viste mozzafiato dell’Empire State Building e del Top of The Rock, passando per il Memorial Center al Ground Zero dove è difficile non commuoversi.
Passeggiare per New York produce una strana sensazione, sembra di aver già visto tutto, e questo grazie ai mille film ambientati nelle strade e i parchi di questa città, ma ve lo assicuro che vedere dal vivo la quinta strada o Central Park fa tutto un altro effetto.

Ci sono solo due posti però in cui ho camminato sempre con un sorriso stupido stampato in faccia, la High Line e il parco di Brooklyn Heights.

La High Line è un percorso pedonale ricavato dalla riqualificazione di una vecchia ferrovia sopraelevata che ora collega la stazione della metro Hudson Yards al quartiere Chelsea; è veramente stupenda perché ti permette di camminare in tutta tranquillità lontano dalle strade, o meglio sopra di esse, immerso fra i grattacieli, e avere un punto di vista veramente originale e unico della City. In aggiunta questo progetto ha riqualificato anche tutto il quartiere Chelsea che è diventato il fulcro artistico della città.

Brooklyn Heights invece permette di avere la più classica vista di New York, potrete vedere i fotografi in fila vicino alla riva con i propri cavalletti per fare tutti la stessa identica foto, si l’ho fatta anch’io. 

3. Se tornassi a New York cosa aggiungeresti al tuo programma?

Sicuramente la night life, sono uscito una sola volta la sera e perchè mi ha trascinato fuori di casa Kalae. Non mi svegliavo troppo presto la mattina, ma in compenso durante il giorno camminavo veramente tanto, circa 20 Km, ed il risultato è che la sera ero stremato. In più essendo in viaggio da solo non ero molto motivato ad andare per locali a fare festa.
Un assaggio di locali newyorkesi però lo ho avuto la domenica mattina, ero restato ad Harlem per assistere alla celebrazione di una messa gospel – che tra l’altro vi consiglio perché è un’esperienza significativa anche per i non credenti come me – e ho deciso di fermarmi a fare il classico brunch al Red Rooster, uno dei locali più famosi e frequentati dalla gente di Harlem. Qui ho potuto mangiare qualche prelibatezza, ma soprattutto godermi il gruppetto jazz che accompagnava il brunch, inutile dire che erano bravissimi.
Per questo posso dire che mi dispiace non aver avuto le forze di andare più volte in questo tipo di locali, specialmente la sera.

4. Cosa ti ha affascinato di più di questa grande metropoli?

NY è veramente una città bellissima, qualsiasi quartiere, qualsiasi strada, qualsiasi parco ha qualcosa da mostrare e da farti conoscere. La cosa più bella di NY non credo siano i grattacieli, per quelli ormai ci sono altre mete, ma proprio la gente. C’è un mix di culture, nazionalità, religioni che rende tutto molto affascinante, nello stesso vagone della metro penso di aver sentito almeno sei o sette lingue diverse. Sono tutti molto gentili e rispettosi verso il prossimo, se ti vedono in difficoltà o spaesato, saranno loro a chiederti se hai bisogno d’aiuto e lo faranno molto volentieri. A questo punto voglio fare un piccolo elogio agli afroamericani, sono i più simpatici di tutti, sono tanti, veramente tanti, e tutti con il sorriso e hanno quel suo modo di parlare tutto loro, spesso li ho trovati nei vari check-in per le attrazioni, rendevano divertente anche quello.

Nel rispondere non posso tralasciare la fotografia, tra tutti i generi fotografici mi piace molto la street photography, purtroppo però nella mia piccola città non sono mai riuscito a farla come si deve, mentre questa per me è stata un’opportunità di sperimentare questo genere fotografico, soprattutto grazie ai variegati e spontanei abitanti di New York, qui diventa quasi tutto più facile!

5. Hai incontrato persone interessanti nel tuo viaggio?

Come ho già detto prima a New York ci sono tantissime persone interessanti, a partire dalla mia padrona di casa, ma mi sono messo a parlare anche con un altro fotografo francese perchè stavamo facendo quasi la stessa foto usando la stessa macchina e la stessa ottica. Fare un viaggio da soli è anche un modo per mettersi alla prova, per confrontarsi con sé stessi, di gente con cui parlare volendo ce n’è tanta, ma si sarà da soli per gran parte della giornata. Quindi oltre a camminare come un pazzo per fare qualche scatto in più, spesso è stato bello anche sedermi in una panchina al parco e lasciare che tutto continuasse a scorrere senza di me. Credetemi, osservare come si comporta la gente o ascoltare i loro discorsi, ti fa  entrare dentro ad una città che non è la tua. Forse l’ho fatto anche troppo, dato che gli ultimi giorni alcuni turisti mi fermavano per chiedere indicazioni.
Dopo tutto questo credo che la persona più interessante di tutto il viaggio sia stato proprio trovare me stesso, riuscire a staccarmi dalle solite abitudini, mettermi alla prova. É una cosa che può spaventare ma vi assicuro che tornerete diversi, con più consapevolezza in voi stessi. 

Per terminare consiglio a tutte quelle persone che si vogliono mettere in gioco, vogliono staccare un po’ dalla quotidianità:  

prendete la macchina fotografica, il blocchetto di fogli per scrivere o disegnare, e partite con gli occhi di un bambino pronti per essere abbagliati da milioni di cose diverse”

Ringraziamo Andrea per aver condiviso questo viaggio con noi! Andare da soli a New York non è semplice, è come essere in una giungla, uscire da un’esperienza così formativa è una grande vittoria personale!

Se avete ulteriori domande siamo a vostra disposizione per rispondervi o per mettervi in contatto con Andrea! 🙂

Se volete conoscere un’altra grande città da visitare in solitaria Alice vi racconta di Toronto!

Pubblicato il 02/02/2018
Valentina Lovat
Scritto da:

Valentina Lovat

Scrittrice di viaggi e natura, fotografa e amante del mare.

Scrivi Un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.