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Filosofia di viaggio: il tour di Marco dell’Argentina da Buenos Aires alla Patagonia

By 23/01/2018 Luglio 25th, 2021 No Comments

Per Marco i viaggi in solitaria sono all’ordine del giorno. Questa volta ha deciso di partire per l’Argentina e condividere con noi la sua avventura tra parchi naturali, laghi, montagne e Buenos Aires, la città della passione.

Marco Argentina Kiwi The Explorer
Marco Argentina Kiwi The Explorer
Marco

29 anni
Passionale, curioso, fantasioso
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1. Perché bisognerebbe vedere l’Argentina almeno una volta nella vita?

Bella domanda! Forse per vedere dove l’immigrazione italiana ha lasciato, come in nessun altro posto al mondo, la sua impronta: nel cibo, nell’architettura, nel calcio, nei tratti somatici, in politica e nella religione.

Poi per i paesaggi, la Patagonia è unica, difficile da raccontare, consiglio di provarla a occhio nudo!

2. Parti spesso da solo, qual è la tua filosofia di viaggio?

Sì, è capitato e capiterà ancora per lavoro. In realtà questa è la prima volta che viaggio per un periodo così lungo da solo. Ormai è un’abitudine decidere senza un piano definito cosa fare, dove muovermi, quanto tempo dedicare a un luogo o a un’attività.
La filosofia è quindi lasciarmi trasportare da quello che mi piace, avere poche idee ma ben chiare su cosa non voglio perdermi nel viaggio, che sia un posto particolare, un piatto tradizionale o qualcosa dei costumi locali. Il resto poi vien da sé!

3. Qual è il quartiere che rappresenta Buenos Aires e descrive al meglio la città?

La Boca, senza dubbio. Verso la fine del XIX° secolo il barrio iniziò a ricevere numerosi immigrati genovesi, che dipinsero le loro case con la vernice avanzata dalle botteghe del porto, dando così il caratteristico tratto variopinto che ancora oggi è simbolo del quartiere. I colori delle case, con chiara impronta coloniale, rendono la zona pittoresca. Ci sono poi locali e ristoranti dove si balla ancora il tango, un po’ per adescare i turisti e un po’ per celebrare la danza, che nel mondo richiama alla cultura Argentina.

Poi ci sono due cose che in Argentina sono da prendere davvero sul serio ed entrambe fanno parte della quotidianità a La Boca: calcio e delinquenza. La Boca è il quartiere dove sorsero le due storiche squadre della capitale: River Plate e Boca Juniors. I secondi hanno ancora lo stadio a pochi passi dal turistico Caminito de la Boca, la Bombonera. Questo stadio è uno dei templi del calcio moderno, si racconta che la calca dei tifosi xeneises – così chiamavano i genovesi a Buenos Aires, fondatori stessi del club – faccia letteralmente tremare gli spalti incutendo paura agli avversari.
La delinquenza è poi, come in tutta l’America Latina, un aspetto costante della vita locale. Di notte si sconsiglia di passeggiare per La Boca, meglio andare a sorseggiare un trago nel quartiere Palermo, sicuramente più sicuro e animato dai giovani della capitale. 

4. Quale itinerario e parchi consiglieresti per “vivere” al meglio la natura argentina?

Ho avuto il piacere di percorrere il paese dalla capitale fino alla Cordigliera andina, passando per i pascoli della Pampa e per la steppa della Patagonia, fino al Parco Nazionale del lago Nahuel Huapi; 1600 chilometri che meritano di essere percorsi almeno una volta nella vita, valgono la pena tanto i paesaggi del viaggio quanto la meta finale. È una zona protetta di boschi, laghi e fiumi in mezzo alle montagne e in estate offre un’ampia varietà di attività.

Consiglio di intraprendere la camminata di 24 chilometri totali nel Parque de los Arrayanes, nei pressi di Villa La Angostura. Un’escursione in mezzo al verde e alle acque turchesi dei laghi della Cordigliera, che porta fino ad un bosco particolare dove crescono gli alberi di Arrayan, un arbusto tipico della Patagonia meridionale che in alcune zone un po’ più a Nord diventa un vero e proprio albero. Questa pianta è facilmente distinguibile perché priva di corteccia, il suo colore è arancione e al contatto è molto freddo. 

Un altro itinerario che ho seguito solo per pochi chilometri è la celebre Ruta de los siete Lagos, che risale la Cordigliera lungo i laghi della zona, consiglio il percorso sia  agli appassionati delle due ruote che del trekking.

5. Quali piatti della tavola argentina consigli di assaggiare assolutamente?

Le empanadas sono involtini di pasta ripieni e fritti o al forno, sono un ottimo spuntino da strada: possono essere ripieni di carne macinata o di formaggio o di…insomma con più o meno ciò che si vuole.

La carne alla brace, una tradizione per gli argentini. Dai pascoli della Pampa arrivano bistecche e filetto di manzo di qualità eccezionale, a prezzo inferiore rispetto all’Europa: queste primizie vengono cucinate alla parrilla griglia- come consuetudine per tutte le famiglie del paese.

Consiglio inoltre la fugazzeta, una riproduzione tipica rioplatense della focaccia genovese, con abbondante formaggio e cipolla. Piatto ricco di sapore ma non proprio leggero.

6. Se dovessi scegliere tre oggetti da portare con te, a cosa non rinunceresti?

Una maglietta blu, il mio colore preferito.
Scarpe da ginnastica, sempre utili per una corsetta o una passeggiata.
Costume da bagno, perché una piscina, il mare o un lago sono spesso dietro l’angolo!


Grazie a Marco per la favolose risposte! A noi è venuta voglia di preparare immediatamente lo zaino e partire per questi panorami incredibili! Con tappa a Buenos Aires ovviamente! 😉

Pubblicato il 23/01/2018
Valentina Lovat
Scritto da:

Valentina Lovat

Scrittrice di viaggi e natura, fotografa e amante del mare.

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