Dal 7 al 12 maggio 2019 al Convento dell’Annunziata di Sestri Levante si tiene la mostra “I Replastic” con le opere di Maby Navone. L’esposizione temporanea è stata allestita dalla figlia dell’artista, Marta De Martini, in occasione del Riviera International Film Festival. Un festival dinamico che unisce lo spettacolo e la formazione portando negli schermi grandi tematiche. Il tema scelto per il 2019 è natura e ambiente.
Chi era Maby Navone?
Maby Navone è un’artista ligure famosa per le opere realizzate con oggetti di plastica.
Nata a Genova, ha scelto di laurearsi in Scienze Naturali e dedicarsi alla tassonomia grazie alla sua incredibile attitudine nel catalogare e accumulare oggetti.
Da Genova si è trasferita a Sestri Levante per coltivare quotidianamente la sua passione per il mare e per il paesaggio. Proprio qui ha incontrato per la prima volta la plastica.
Dopo una mareggiata che colpì la Liguria negli anni ’80, Maby Navone si recò in spiaggia e al posto di raccogliere ciottoli iniziò a raccogliere la plastica portata a riva dal mare.
Un comportamento che da qual giorno ha cambiato la sua vita: la plastica è diventata una missione ambientale e sociale in un’epoca in cui di plastica non si parlava, se non in modo positivo.
Maby Navone era pesce fuor d’acqua per la società di quegli anni, ma nel suo piccolo era riuscita a coinvolgere e convincere le persone a lei più vicine riguardo il problema.
Grazie alle sue capacità artistiche, alla sua passione e all’aiuto di amici, iniziò a raccogliere e catalogare oggetti di tutti i tipi e a dargli una nuova vita.
I Replastic
“I Replastic” è il titolo scelto per la mostra che in questi giorni permette di entrare in contatto con l’animo e le opere di Maby Navone. Un’esposizione curata nei minimi dettagli che racconta la storia della società e della natura dagli anni ’80 ad oggi accompagnando il visitatore a riflettere su quanto la plastica fosse presente nelle nostre vite e nell’ambiente già quarant’anni fa.
Tutte le opere esposte sono realizzate completamente con oggetti in plastica raccolti dalla spiaggia o accumulati durante gli anni in cui la raccolta differenziata non esisteva. Giocattoli, attrezzi da pesca, sacchetti di plastica, stoviglie, utensili, maschere da sub, occhiali, tappi e altri oggetti che hanno fatto parte della vita di qualcuno sono stati trasformati in arte. Opere che suscitano bellezza e meraviglia e che portano il visitatore a riconoscere se stesso negli oggetti utilizzati.
“Il mare che vorrei“, “Mare di Liguria” e “Il rapido ventare di Scirocco” accolgono all’ingresso dell’esposizione in uno spazio interamente dedicato al mare e a Eugenio Montale, poeta caro a Maby Navone.
La mostra prosegue con spazi dedicati al periodo dell’infanzia “Babies“, ai problemi della vita “La calciatrice“, alla natura e ai fenomeni ambientali “Il vulcano e la sua vittima” e all’energia “Plastica fenice“. Il percorso si conclude ripensando alla natura con due opere dedicate alla neve, un fenomeno che portava gioia nell’animo dell’artista.